Turismo organizzato tonico nonostante guerre e inflazione

L’Italia è in cima ai desideri di tanti viaggiatori di tutto il mondo, ma anche molti italiani hanno voglia di viaggiare all’estero. A tracciare lo stato d’animo degli operatori del turismo organizzato alla Bit è il presidente di Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya: “La borsa del turismo a Milano – dice in un’intervista all’ANSA – è un po’ l’apertura della stagione turistica 2024 e i primissimi segni sono di grande ottimismo e positività. Il bello di quest’anno appena iniziato è che finalmente smetteremo di confrontarci con il 2019 come siamo stati costretti a fare finora e ci confronteremo con il 2023. Tutto ci fa pensare che riusciremo ad andare sopra del 10% rispetto allo scorso anno”.

Il primo banco di prova sarà la Pasqua. “E’ la prima finestra diciamo ‘tecnica’ dove misuriamo i trend. Vediamo già buone previsioni anche se mancano un paio di mesi e ci aspettiamo un febbraio e un marzo molto tonici e veloci sulle partenze”. L’inflazione e la guerra hanno sicuramente un peso sul turismo verso le mete estere. “Registriamo – dice Ezhaya – un ‘effetto Mar Rosso’ che indubbiamente rallenta un po’ la domanda ma non è un collasso, è un calo del 10-12%. Inoltre vediamo che c’è un rilancio su altre destinazioni sia di medio raggio come Canarie e Capo Verde sia anche di lungo raggio. Quindi la gente approfitta anche di questo piccolo break per agganciare qualche giorno in più e fare magari una vacanza un po’ più lunga”.

Sono proprio le vacanze a lungo raggio quelle con maggior valore aggiunto secondo il presidente di Astoi. “Abbiamo buoni risultati dall’East Africa (Kenya, Tanzania, Madagascar), dal sud est asiatico (Thailandia, Indonesia ma anche Giappone che già nel 2023 era andato molto bene ma sembra migliorarsi ancora) e dal Nord Europa che prima forse passava meno dal turismo organizzato ma adesso è programmato da molti operatori. Insomma una buona domanda sia sui paesi scandinavi sia sull’Islanda, anche se quest’ultima ha poca capacità ricettiva. Bene anche le crociere ma per l’estate vediamo molto toniche e pronte a fare bene sia l’Italia, sia la Grecia, sia la Spagna. E’ un segnale incoraggiante”.

Certo rimane il problema dei voli: “Molti aeroplani sono in consegna – dice – e quindi alcune compagnie aeree hanno fatto gli operativi aerei confidando nella consegna. Se non dovessero arrivare in tempo, come credo accadrà perché sono molto in ritardo, potrebbero esserci dei problemi, una turbolenza o fluidità operativa”. Infine un appello alla politica. “Quello che chiediamo al governo – conclude Ezhaya – è di vedere ora che siamo usciti dalla crisi pandemica l’attuazione del piano strategico per il turismo annunciato un anno fa in pompa magna. Francamente vorremmo vedere un po’ di atterraggi con qualcosa di concreto. Crediamo che il Paese debba fare ancora tanto per rendere il turismo una vera industria, come merita di essere”.

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