“Apprendiamo con grandissima preoccupazione della ventilata ipotesi avanzata dal CTS di estendere la durata dello stato di emergenza fino a luglio 2021”. E’ quanto si legge in una nota di Federturismo Confindustria.
“Pienamente consapevoli della drammatica situazione relativa al contagio e delle inevitabili misure di contenimento che tutti siamo chiamati a rispettare – si legge ancora – dobbiamo tuttavia evidenziare che il settore del turismo dopo 10 mesi di inattività, con ristori insufficienti e zero incassi, non ha alcuna possibilità di sopravvivere senza una ripartenza, seppur limitata entro la tarda primavera. Per questa ragione chiediamo al CTS e alla politica di trovare soluzioni compatibili con la sostenibilità economica di 380.000 imprese che danno lavoro a 4 milioni di persone. In questo senso auspichiamo una rapida accelerazione della campagna di vaccinazione nazionale e la realizzazione di una “patente” che consenta ai cittadini vaccinati di poter iniziare a muoversi e viaggiare possibilmente attraverso la stipula di accordi governativi o mediati dall’Unione Europea. Si tratta di soluzioni oggi finalmente a portata di mano su cui è urgente aprire un dibattito politico ma anche scientifico. Non esiste infatti un piano B per il turismo italiano senza un rilancio, anche scaglionato e contingentato, delle nostre attività nei prossimi 120 giorni, le imprese turistiche sono ormai al collasso”, conclude la nota.