Il decreto legge sulle liberalizzazioni, varato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri, è stato oggetto di una attenta valutazione da parte degli organi direttivi della Fiavet che vi hanno ravvisato parziali elementi di interesse e di chiarezza sul mercato, ma insieme a limiti applicativi e dubbi interpretativi. “Da sempre siamo in prima fila nella battaglia per la chiarezza dei prezzi e per la tutela dei consumatori – ha affermato il presidente, Giuseppe Cassarà – e l’articolo 4, quello che si occupa di trasparenza delle tariffe aeree, ricalca integralmente le nostre richieste. Ma si poteva e, quindi, si deve, fare di più”. Sempre in tema di tariffe aeree, infatti, la Fiavet segnala che altre componenti del prezzo sono suscettibili di controllo e di maggiore trasparenza, come ad esempio le cosiddette tasse aeroportuali e il fuel surcharge. Ma il problema sulla trasparenza delle tariffe, ha ricordato la Fiavet, riguarda anche il trasporto marittimo che oramai ha adottato le stesse abitudini delle low-cost aeree. Quanto alla liberalizzazione delle guide e degli accompagnatori turistici, la posizione della Fiavet è più tiepida. “Le adv sono una categoria liberalizzata ormai da oltre 10 anni, e non ci sembra che questo abbia portato a chissà quale sviluppo del settore – ha continuato Cassarà – anzi, ci sembra che i tentativi di aggirare le regole di corretto comportamento economico si siano moltiplicati”. “La liberalizzazione è niente senza controllo – ha concluso il presidente – e non vediamo nel Decreto Legge alcun meccanismo di controllo né di tutela del consumatore in caso di carente professionalità delle nuove auto-nominate guide turistiche. In ogni caso occorre regolamentare il settore in un confronto con le istituzioni”.