“Nel 2020” bar e ristoranti “hanno perso circa il 38% del proprio fatturato”, bruciando “oltre 35 miliardi, 300 mila posti di lavoro” e con “22mila aziende sono scomparse. Davanti a questi numeri i sostegni non possono essere sufficienti. L’unica ricetta è riaprire, in sicurezza ovviamente. Siamo pronti a confrontarci con il nuovo Cts e il ministero della Salute per un nuovo protocollo, più stringente e controlli rigorosi”. Lo ha detto Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio, nel corso di un direttivo che ha visto la presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Il ministro, spiega una nota dell’associazione, “ha manifestato attenzione e disponibilità ad accompagnare le nostre imprese, sottolineando come, già a partire dalla fine di aprile, l’effetto combinato della bella stagione e dell’avanzamento della campagna vaccinale potrà aprire finestre importanti per una progressiva e stabile riapertura, proprio a cominciare da quella serale dei ristoranti. Su tutto questo però continuerà a pesare l’andamento dei contagi”.
Garavaglia, riporta ancora la Fipe, “ha preso l’impegno di inserire i Pubblici esercizi tra le categorie presenti ai tavoli periodici allestiti al ministero e pianificare anche una campagna promozionale dell’immagine dell’Italia all’estero che dia grande visibilità anche alla ristorazione in vista del G20 sul Turismo che si terrà a Roma il 3 e 4 maggio prossimi. Ultimo, ma non per importanza, il tema dei sostegni”. E ha dato “un primo segnale importante” dicendosi “pronto a valutare l’estensione dell’ecobonus del 110%, oltre che agli alberghi anche ai pubblici esercizi”.