Fipe, presenze -6,8% al mare e -3,8% in montagna

E’ crisi per bar ristoranti e stabilimenti: chi viaggia sta attento ai consumi

Calano le presenze e diminuiscono ancor di più i consumi durante quest’estate 2008 che sembra sempre di più destinata a essere ricordata come culmine di un anno di grande crisi economica.
Gli ultimi dati, negativi, arrivano dal centro studi della Fipe-Confcommercio che ha analizzato l’andamento dell’estate per i pubblici esercizi. Così per 64% dei gestori di bar, ristoranti e stabilimenti balneari la stagione è iniziata peggio dell’anno precedente e solo pochissimi sperano in meglio per agosto e settembre. La flessione, sottolinea la Fipe, a fine stagione sarà del 4,8%, che in termini assoluti corrisponde a 28 milioni di presenze in meno. Si spostano meno stranieri e ancor meno italiani; chi viaggia cerca di mantenere il portafoglio chiuso. Una crisi in grado di mandare in fumo quasi tre miliardi di euro di fatturato reale con un calo di quasi il 7% rispetto all’estate 2007.
N calo le presenze al mare (-6,8%), va male, ma non malissimo, anche alla montagna (-3,8%), mentre sembrano non variare le presenze al lago, e sarebbero in aumento sia pure con una percentuale poco consistente (1,1%) quelle nei centri minori. Per quanto riguarda gli stranieri, l’Italia richiama maggiormente l’attenzione dei ‘nuovi’ ricchi, cioè europei del nord, russi e cinesi; in calo, invece, i cittadini di Stati le cui economie sono in sofferenza. Gli statunitensi neanche quest’anno lasciano le loro residenze per il Belpaese; pochi anche i francesi e i tedeschi in giro. “Non dobbiamo piangerci addosso – commenta il presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – ma dobbiamo darci tutti da fare e puntare sulla qualità dei servizi offerti. Non basta certo una nuova classificazione alberghiera, per altro nemmeno condivisa da tutte la categorie, per invertire la rotta declinante del nostro turismo. Bisogna credere e investire energie e risorse in un nuovo modello di turismo, fatto non solo di ricettività a accessibilità, requisiti che ormai si trovano dovunque, ma anche di tanti servizi, pubblici e privati, integrati ed efficienti".
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