“L’universo delle offerte d’affitto a scopo turistico da parte dei privati via web va regolamentato. Lo diciamo da tempo: siamo stati fra i primi a invitare alla prudenza riguardo il proliferare di applicazioni che mettono in vetrina case di privati pronte per l’uso vacanziero tramite internet”. A dirlo è il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.
“Ora che anche la Francia lancia il suo allarme e lo fa in modo incisivo con controlli a tappeto, la cosa non ci stupisce affatto. Piuttosto ci convince sempre più che la nostra battaglia affinché nello stesso mercato siano rispettate le medesime regole non solo è giusta ma può anche essere condivisa dai nostri competitor internazionali” dice Bocca.
“Per Airbnb – aggiunge – la Francia rappresenta il primo mercato europeo se non mondiale, dunque su quel territorio il problema è particolarmente sentito. Questo sito ha certamente il suo valore, ma le regole devono essere uguali per tutti. L’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti come case private – conclude – ha fatto sì che tale modalità, originariamente motivata dall’esigenza di integrare il reddito di soggetti poco abbienti, abbia preso piede a tal punto da provocare fenomeni di concorrenza sleale. Tutto ciò a danno delle imprese turistiche tradizionali e di tutti coloro che gestiscono correttamente nuove forme di accoglienza. Il tema è caldo e dovrà essere affrontato al più presto per rassicurare il settore con le giuste garanzie”.