Guide turistiche, Agilo: il ministro dimentica di convocare i vincitori dei ricorsi

Oggi, lunedì 10 dicembre, è stato convocato dal ministero del Turismo un Comitato tecnico preliminare non per entrare, finalmente, nel merito dell’agognata riforma delle professioni turistiche, ma per la formulazione di specifiche proposte al ministro.

“Ne siamo informati – dice il presidente di Agilo, Paola Di Giovanni – nonostante non siamo stati invitati come anche altre associazioni nazionali, perché abbiamo chiesto informazioni dopo averne avuto notizia tramite un post su Facebook. Sebbene nel decreto ministeriale si parli della ‘risoluzione delle problematiche giuridico e normative connesse alla figura professionale delle guide turistiche, relative alla finalizzazione della norma nazionale e alla conseguente definizione dei requisiti di accesso alla professione’, la coordinatrice del tavolo tecnico che ha contribuito all’organizzazione dello stesso e inoltrato gli inviti ci ha informato che si sarebbe discusso solamente del comma 3 art. 3 della Legge 97 del 2013.

È chiaro quindi, visti anche i tempi ristretti – il tutto finirà il 31 dicembre -, che tutto sia già stato deciso, con un invito a redigere una nota con confuse indicazioni sul contenuto da includere (che abbiamo comunque prontamente inoltrato); ci sembra più che altro la necessità di rispondere celermente alla promessa del ministro di emettere entro l’anno un provvedimento in merito.

Ma la cosa che più ci lascia di stucco è che non si è preso minimamente in considerazione il fatto che gli iscritti ad Agilo, con il loro vittorioso ricorso al Tar contro il precedente Governo e il successo anche al Consiglio di Stato, sono stati i fautori della attuale situazione, i primi da interpellare quindi per ogni possibile variazione. Anzi chiedendoci di farci rappresentare da sigla contraria alla guida nazionale, con posizioni opposte alle nostre, si è denotata scarsa conoscenza della materia e mancanza di rispetto per le centinaia di nostri iscritti.

Agilo, associazione accreditata presso il ministero, fino ad oggi invitata ad intervenire alle riunioni organizzate allo scopo, non si fa rappresentare da nessuno e non intende essere discriminata, per motivi ancora ad oggi sconosciuti o con giustificazioni inaccettabili.

A questo tavolo tecnico sono state invitate solo alcune associazioni cui chiediamo di non legittimare un atteggiamento inaccettabile e discriminatorio nei confronti di altre associazioni nazionali. Agilo ha sempre rispettato le istituzioni e ottenuto risultati tangibili ed inoppugnabili con toni pacati e contenuti in linea con la normativa italiana ed europea contrariamente ad alcune delle sigle invitate.

Agilo chiede che la Guida Turistica possa esercitare su tutto il territorio nazionale, che il percorso formativo sia uniforme in tutta Italia e che se si debbano istituire siti speciali questi debbano essere pochi (ossia veramente speciali) e accessibili previo unico esame o corso su base nazionale.

Agilo inoltre chiede che se si parla di accesso alla professione di Guida non si possa non contemplare le modalità riservate agli Accompagnatori turistici, figura pesantemente  penalizzata dalla presenza di Guide provenienti dal resto d’Europa e da una normativa fortemente lacunosa.

Dopo aver chiesto inutilmente di essere inclusi nel novero degli invitati a questo primo incontro – conclude Di Giovanni – ci teniamo ad informare i nostri iscritti che saremo presenti (come da rassicurazioni ottenute) al successivo incontro per verificare che non si sia modificato il comma 3 dell’art. 3 della Legge 97/2013”.

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