La Iata ha esortato l’Unione Europea a concentrarsi sulle misure concrete per contribuire a ridurre le emissioni di CO2 dell’aviazione, dopo il voto del Parlamento Europeo di martedì scorso sull’inserimento del trasporto aereo nello schema di regolamentazione delle emissioni della Ue.
“I cambiamenti climatici – ha dichiarato Giovanni Bisignani, direttore generale e amministratore delegato della Iata – sono un grave problema e l’ipocrisia non è la risposta giusta. Potremmo eliminare ogni anno 12 milioni di tonnellate di CO2 grazie alla realizzazione di un Cielo Unico Europeo. Invece l’Europa sta procedendo in modo risoluto con un agenda politica sulla regolamentazione delle emissioni che non fa niente per migliorare le prestazioni ecologiche”.
“Le misure economiche – ha continuato Bisignani – fanno parte di una strategia della Iata basata su quattro pilastri per far fronte ai cambiamenti climatici. Queste misure potranno risultare efficaci quando tutte le parti interessate, governi compresi, avranno predisposto misure tali da elevare al massimo grado le efficienze derivanti da tecnologia, operazioni e infrastrutture. A settembre 2007 questa strategia è stata accettata da tutti gli stati membri dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, Europa compresa. Ma invece di lavorare per uno schema di regolamentazione delle emissioni giusto, libero e globale, l’Europa ha in programma di deliberare unilateralmente”.
“L’approccio ‘fai da te’ dell’Europa – ha concluso l’ad della Iata – sulla regolamentazione delle emissioni è controproducente. Gli schemi regionali avranno, nella migliore delle ipotesi, un impatto limitato sull’ambiente. E la loro applicazione unilaterale alle linee aeree estere è un’evidente violazione della Convenzione di Chicago. Le battaglie legali e commerciali che ne deriveranno distoglieranno i governi dal fare progressi reali”.