giovedì, 14 Novembre 2024

Ibar: no a ‘Milleproroghe’ che alza costi aeroportuali

Antonucci: il decreto regalerà i soldi dei pax alle società di gestione

Ibar contro decreto “Milleproroghe” che aumenta i “diritti” aeroportuali. “Quando tutti sono chiamati a combattere l’aumento dei prezzi, il decreto vorrebbe regalare i soldi dei consumatori-viaggiatori a società di gestione aeroportuale che già registrano elevati utili” afferma Roberto Antonucci, presidente (ad interim) di Ibar, l’associazione che unisce le 76 principali compagnie aeree di linea, italiane e straniere, presenti in Italia. In questi ultimi anni – si legge nella nota di Ibar – le compagnie aeree sono riuscite ad abbassare la tariffa media pagata dai consumatori, nonostante l’aumento del costo del carburante. Mediamente i passeggeri pagavano 9,7 centesimi di euro per volare un km nel 2000, cifra scesa a 8,65 centesimi nel 2006 (dati AEA). “Le compagnie aeroportuali registrano utili record, – spiega Antonucci – in crescita da anni, grazie all’aumento del traffico aereo. Un aumento tariffario arbitrario, scollegato dai reali costi e dalle reali necessità non trova nessuna giustificazione e rischia di nuocere alla crescita di un settore vitale per l’economia”.
Secondo l’associazione, le tariffe per i servizi aeroportuali offerti in regime di monopolio devono consentire ad un operatore efficiente di coprire i suoi costi e realizzare un utile sufficiente per poter reperire i capitali che servono per investimenti necessari allo sviluppo del sistema. Il governo, (tramite il Cipe), l’Enac, le compagnie aeree, le società aeroportuali e le associazioni dei consumatori stanno lavorando insieme da tempo per perfezionare un sistema oggettivo e prevedibile per raggiungere questo scopo.

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