Sistema aeroportuale genera 1,3 mln posti lavoro, pax in crescita

foto di matteo sassano

“A settembre 20 milioni di passeggeri sono transitati negli scali italiani, in crescita del 4,8% rispetto ai livelli del 2019”. Lo ha detto il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, aprendo il convegno: ‘Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese’ al Cnel. “Un risultato che conferma e rafforza il trend registrato fin dalla primavera di quest’anno. Da inizio anno i viaggiatori sono stati complessivamente 152 milioni, l’1,6% in più rispetto al 2019.

Il sistema aeroportuale genera circa 1,3 milioni di posti di lavoro e per ogni milione in più di unità trasportate si stimano 552 nuovi lavoratori in ambito aeroportuale e 6.105 nuovi occupati a livello nazionale. E’ quanto emerge dalla ricerca di Nomisma, commissionata da Assaeroporti e illustrata al convegno ‘Aeroporti: Infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese’ al Cnel.
La ricerca sottolinea anche il “forte valore aggiunto” determinato dal comparto, pari a 65,1 miliardi di euro, sommando l’impatto diretto, indiretto, indotto e catalitico. Lo studio di Nomisma dimostra come la presenza di uno scalo e la sua capacità di connessione con altri aeroporti rappresenti un “rilevante beneficio” per alcune componenti strategiche dell’economia locale e nazionale, quali i flussi turistici, il commercio internazionale, la capacità dei territori di attrarre investimenti.
“I dati emersi sono molto interessanti: il valore aggiunto generato dal comparto aereo è rilevante ed è pari al 3,8% del Pil italiano. Questo conferma la portata strategica del settore come elemento imprescindibile per uno sviluppo duraturo dei sistemi economici nazionali e dei contesti in cui sono inseriti gli scali”, ha detto il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo.

Durante il convegno si è discusso anche dell’addizionale comunale. “Dobbiamo prendere atto che questa tassa, nonostante il nome, non ha nulla di ‘comunale’: istituita nel 2003 a favore dei Comuni aeroportuali, ad oggi assicura alle casse di questi ultimi solo pochi centesimi di euro. Ad eccezione dell’euro e mezzo che alimenta il Fondo per il trasporto aereo, oggi la parte più consistente è destinata a finalità che nulla hanno a che vedere con il comparto aereo”, ha detto Borgomeo. “Questa è la ragione per cui da tempo la nostra Associazione sta proponendo una riduzione progressiva dell’addizionale su tutti gli scali nazionali, preservando in ogni caso la quota riservata al Fondo per il trasporto aereo e quella per i comuni aeroportuali”, ha aggiunto. Per cui “se l’intenzione del Governo è quella di sostenere i Comuni, a nostro avviso la risposta più efficace non è certo un innalzamento della tassa, ma una riduzione della quota spettante genericamente all’Inps, che oggi raggiunge i 3,5 euro, a favore dei Comuni”, ha spiegato il presidente di Assaeroporti.

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