Turismo accessibile, c’è l’accordo Astoi e Hsa Italia

In Italia 4-5 mila i disabili che amano praticare sport acquatici

Cresce l’interesse degli operatori per il turismo accessibile. Un mercato che riguarda trentasei milioni di persone in Europa, di cui tre milioni e mezzo in Italia. E’ a loro che si rivolge l’Astoi che insieme all’Handicapped scuba association international ha firmato un accordo che interesserà in particolare i 4-5 mila disabili che amano praticare sport acquatici. Verrà formato personale specializzato all’interno di strutture turistiche per permettere la pratica della subacquea e del nuoto, e verranno valutate le strutture turistiche – per i titolari che lo vorranno – proprio per permettere ai disabili di accedere con maggiore facilità a diving center, moli, battelli, spiagge e attività subacquee. "Con questo progetto – ha commentato Aldo Torti, presidente di Hsa Italia –  vengono diffuse le condizioni per permettere ad una persona disabile di fruire di spazi e ambiente, in particolare di scenari acquatici e nautici". Alberto Corti, direttore di Astoi, ha spiegato che l’accordo si inserisce nella più vasta collaborazione, già in atto con Alngat, grazie alla quale alcuni tour operator associati possono testare l’adeguatezza delle loro strutture turistiche per un turista disabile: uno staff di Anglat infatti effettua sopralluoghi e verifiche di accessibilità. "Sono fiero – ha aggiunto il presidente di Astoi, Giuseppe Boscoscuro – di sostenere questo progetto per allargare i confini del turismo organizzato, sostenendo e favorendo un turismo rispondente ad ogni esigenza del viaggiatore disabile e aiutando la diffusione di una cultura dell’ospitalità a tutto tondo”.
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