In rete le collezioni della banche: in primavera debutta Muvir

I capolavori conservati nelle banche italiane saranno presto raccolte in una piattaforma digitale. Si tratta di un patrimonio di ben 300.000 opere, tra dipinti, sculture, ceramiche, fotografie, monete e arredi, di cui una prima parte relativa all”800 e al ‘900 sarà fruibile in rete, da esperti e appassionati,  già dalla primavera del 2016 grazie al progetto Muvir, il Museo Virtuale delle banche operanti in Italia.

Il Museo Virtuale permetterà di conoscere tesori dell’arte nella maggior parte dei casi mai esposti al pubblico, custoditi nelle sedi storiche delle banche, in prestigiose collezioni private che contano, tra gli altri, capolavori di indiscussi maestri antichi e contemporanei, quali Filippo Lippi, Perugino, Caravaggio, Tintoretto, Hayez, Canova, Boccioni, Andy Warhol. 

“Una volta l’anno – ha spiegato il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) Antonio Patuelli – vengono aperti i palazzi degli istituti, e da quest’anno anche quelli delle fondazioni, per la manifestazione ‘Invito a Palazzo’. Un sabato di ottobre che vanta un successo crescente. Quindi a questa conoscenza fisica del patrimonio storico artistico bancario vogliamo affiancare quella virtuale delle singole opere tutelate e valorizzate in tutta Italia. Per i visitatori – ha – proseguito sarà possibile consultare e utilizzare il patrimonio che le banche condivideranno come materiale di studio e approfondimento. Ognuno potrà creare un proprio percorso museale autonomo tra i capolavori custoditi dalle banche”. 

Lo scopo è anche quello di arrivare ai cittadini italiani e ai turisti internazionali che, incuriositi dalla visita digitale, decidano di visitare personalmente le collezioni nella giornata di ‘Invito a Palazzo’.   

“In Italia – ha ribadito il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini – non ci sarà mai un museo tra i primi dieci più visitati del mondo perché non ce n’è uno solo a livello nazionale, sostituito com’è da una vasta rete connessa con il territorio, rinsaldata nei secoli. Il sistema museale italiano conta più visitatori di quello francese – ha proseguito – e si punta a moltiplicare i luoghi di attrazione, per invogliare un turismo che cerca l’eccellenza. L’attività delle banche nel settore culturale – ha concluso – contribuisce a questa prospettiva appunto per la valorizzazione operata dai singoli istituti sul patrimonio locale”.

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