A Pompei torna fruibile la Palestra Grande, era chiusa dal 2008

A Pompei riapre ai turisti la Palestra Grande, l’edificio con piscina di età augustea chiuso dal 2008, in cui le giovane leve della propaganda dell’imperatore diventavano ginnasti. Nel portico meridionale restaurato della Palestra hanno trovato collocazione gli affreschi di Moregine, finora esibiti solo all’estero, rinvenuti nel 1959 durante gli scavi per la realizzazione della Napoli-Salerno. Per loro un ritorno a casa.

Per l’occasione è arrivato agli Scavi anche il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che ha sottolineato il lavoro fatto negli ultimi anni fino a parlare di “una rinascita in atto” e di un “vento che è girato da due anni a questa parte”. “Che su Pompei sia girato il vento, lo testimoniano gli ispettori Unesco. E l’Italia – afferma Franceschini – deve essere orgogliosa del lavoro che si sta facendo su Pompei. Non sarà qualche episodio negativo a cancellarne la forza”. Il ministro ricorda il protocollo d’intesa firmato con il commissario Ue e il riconoscimento degli ispettori Unesco.

Poi torna sulle polemiche seguite all’assemblea sindacale dello scorso 24 luglio che causò la chiusura del sito per due ore: “Io credo che quando si fa un’assemblea ci si debba preoccupare anche della garanzia che un servizio essenziale continui a essere erogato. Sennò si fa un atto contro il Paese e contro la credibilità dei sindacati”.    

Il “Grande progetto Pompei” intanto va avanti con le sue gare bandite per 130 milioni di euro e anche il premier Renzi, da Tokyo, ne parla come il futuro dell’Italia illustrando un modello che agevoli gli investitori stranieri sia in termini di partnership che di sponsor. Alle risorse dall’estero guarda pure il governatore campano Vincenzo De Luca. “Due gruppi industriali francesi sono interessati al recupero e al rilancio di Pompei ed Ercolano”, annuncia De Luca che fissa l’obiettivo di far rivivere l’antico porto di Pompei.   

Nel pomeriggio Franceschini si è spostato alla Reggia di Carditello, dove ha sottoscritto un accordo per il rilancio dell’ex fattoria borbonica creata nel 1887 dall’architetto Francesco Collecini, allievo di Vanvitelli. L’accordo – ha spiegato Franceschini – sarà “il primo passo per la creazione della fondazione tra istituzioni locali e le associazioni di cittadini che in questi anni hanno impedito che cadesse l’oblio su questo gioiello architettonico”. 

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