Franceschini: 1 miliardo per la cultura, ecco i 33 interventi previsti

Sono in tutto 33, dal centro storico dell’Aquila alla Cittadella della cultura di Bari, dal completamento della Grande Brera a all’Auditorium di Firenze, la Cittadella di Alessandria, il Carcere borbonico di Ventotene, il recupero del convento dell’isola di San Nicola alle Tremiti, gli interventi in cui è stato ripartito il miliardo per la cultura stanziato dal Cipe attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020.

“Interventi che partono subito”, assicura presentandoli il ministro della cultura Dario Franceschini, e che serviranno per completare “grandi progetti incompiuti in tutto il Paese”. Interventi “sognati, tenuti nei cassetti, ma che non hanno mai trovato le risorse necessarie”, precisa. Mentre garantisce che questa volta davvero non sarà così: “si parte subito, sulla base di progetti già fatti e con fondi già disponibili, e sul procedere dei lavori piena trasparenza, come a Pompei”.

Insomma “una svolta”, ripete orgoglioso il ministro, “la più grande operazione di intervento sul patrimonio dei beni culturali della storia repubblicana”.  

Quindi si parte, con tabelle di marcia diverse che per alcuni progetti prevedono la fine lavori in due anni, per altri di più visto che il piano, 33 progetti in tutto ripartiti in 13 regioni dalla Lombardia alla Puglia, viene finanziato grazie al Fondo Coesione e Sviluppo 2014- 2020.

Franceschini li elenca tutti, mentre sul grande schermo montato tra le boiserie centenarie del Collegio Romano, scorrono immagini e slide. Pochi particolari, per citare tutti si procede per titoli. Partendo dalla ferita ancora aperta dell’Aquila squassata dal terremoto, dove 30 milioni serviranno per il completamento del restauro delle mura cittadine, del Duomo e di S. Maria a Paganica, per arrivare ai 70 milioni destinati al Ducato Estense, anche lì per i danni provocati dal sisma.

In mezzo c’è di tutto, dai progetti enormi, come quello per il restauro della Cittadella di Alessandria (“25 milioni non potranno bastare, sono un inizio”) fino al recupero del Convento nell’isola di San Nicola, alle isole Tremiti.  

Tra i più attesi, ci sono i 40 milioni “che consentiranno di completare a Milano La Grande Brera, grazie anche all’accordo raggiunto per spostare una parte dell’Accademia nella Caserma Mascheroni, ma anche i 60 milioni a Firenze per completare finalmente l’Auditorium, oltre ai 40 per i Grandi Uffizi.

Nuove risorse arriveranno in Campania per Pompei (40 mln per Grande progetto, prorogato al 2018), Ercolano (10 mln), la Reggia di Caserta (40 mln), Paestum (20 mln per ristrutturare tra l’altro l’ex opificio della Cirio) ma anche a Napoli per i musei di Capodimonte (30 mln) e Archeologico (20) e per il Parco Archeologico dei Campi Flegrei (25 mln) che diventa autonomo.

Finalmente si recuperano alla Maddalena gli spazi dell’ex Arsenale (15 mln) simbolo degli sprechi del G8. Mentre a Trieste c’è la sfida del rilancio del Porto e a Genova il progetto condiviso per il nuovo waterfront disegnato da Renzo Piano. Senza dimenticare il già annunciato restauro del carcere borbonico di Ventotene.

Una parte importante, sottolinea Franceschini, riguarda le periferie urbane, “a cominciare da Roma dove si stanziano 40 mln per il recupero del complesso Cerimant di Tor Sapienza”. Qui, anticipa il ministro, il progetto prevede “un’operazione inedita in Italia”, ispirata al celeberrimo Spazio 104 di Parigi, ex obitorio che la municipalità francese ha riqualificato destinandolo ad arte e creatività.

Ma il Piano prevede anche 20 milioni per i cammini religiosi di San Francesco e Santa Scolastica con interventi strutturali e infrastrutturali nei tracciati dei percorsi francescani in Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche; 20 milioni per Appia Regina Viarum con la valorizzazione dell’antico tracciato romano fino a Brindisi; e 20 milioni per la via Francigena.

A questo link i dettagli dei 33 interventi previsti dal governo.

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