Franceschini: musei aprano alla moda. Schmidt: ma sfilate dove non ci sono opere

“Voglio aprire tutti i luoghi della bellezza alla moda, perché questi sono due pezzi dell’identità nazionale e una carta in più per la competitività della moda italiana”. Con queste parole, il ministro Dario Franceschini, ha inaugurato ieri la 89/a edizione di Pitti Immagine Uomo, a Palazzo Vecchio, a Firenze. E ha detto che gli snobismi vanno superati. “Io ho dato l’indicazione, non dico come questa apertura verrà realizzata – ha precisato Franceschini – quello lo decideranno in autonomia i direttori dei musei e i luoghi della cultura”.

Un primo passo è già la collaborazione tra Gallerie degli Uffizi e Pitti Immagine “per una mostra annuale ed un investimento sul museo del Costume, affinché diventi Galleria di Costume e Moda. Tutto questo – ha sottolineato ancora il ministro – è stato possibile grazie all’Art bonus”.    

Niente passerelle, ad ogni modo, tra quadri e sculture degli Uffizi. Lo precisa il direttore Eike Schmidt, ricordando che per le sfilate “bisogna tenere conto in quale spazio debbano svolgersi. Se ci fossero affreschi andrebbero prese le necessarie precauzioni: nelle sale degli Uffizi, come è già stato visto, la cosa non è fattibile, ma ci sono altri spazi, senza opere d’arte, che potrebbero essere presi in considerazione”.

La Convenzione a cui sta lavorando Schimdt con i suoi collaboratori assieme al team di Pitti Immagine e della Fondazione Discovery (i cui dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane) ha come oggetto la realizzazione di un programma triennale 2016-2018 di mostre di cultura della moda contemporanea che si svolgeranno nei musei di Palazzo Pitti, compatibilmente con le ordinarie attività museali ed espositive del Palazzo. 

Del resto, i luoghi della cultura di Firenze hanno già ospitato eventi di moda, mostre e sfilate dagli anni Cinquanta, senza subire danni. 

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