"I dati positivi delle presenze nelle grandi città d'arte (+9% a Roma,; +10% a Venezia e +8,3% a Firenze) nelle settimane centrali di agosto dimostrano che l'Italia può offrire molto di più rispetto a qualunque altra destinazione turistica. Ma dobbiamo anche fare molto di più, contrastare vecchie logiche politiche locali, rompere sistemi burocratici vischiosi, incentivare le risorse dei privati". Lo sottolinea in un'intervista a ‘Il Sole 24 Ore' il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, in cui ricorda che l'Italia destina solo lo 0,18% del Pil e lo 0,23% del bilancio statale ai beni culturali, ovvero "all'unica vera risorsa che può salvare questo paese".
Ma Galan punta soprattutto sui privati: "bisogna coinvolgerli in maniera adeguata, incentivarli", dice, aggiungendo: "attualmente gli atti di liberalità nei beni culturali da privati ammontano a 24 milioni, una cifra di una tristezza infinita". Il ministro torna anche sull'annosa questione degli orari dei musei spiegando che "è un problema che riguarda i bandi che creano vere forme di monopolio. Quando si potranno lanciare bandi differenziati per biglietteria, cataloghi, ristorazione, si avrà vera concorrenza e si potranno offrire punteggi più alti a chi offrirà orari di apertura più lunghi". Inoltre, conclude il ministro, occorre introdurre le scritte in inglese e aumentare i punti di ristoro dove scarseggiano, come a Pompei.