Soluzioni strutturali per l'intero comparto in crisi delle fondazioni lirico-sinfoniche: è questa la prospettiva del governo emersa nel corso dell'incontro tra il ministro dei beni e le attività culturali Massimo Bray ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Patroni Griffi, svoltosi nel giorno in cui gli stessi sindacati chiedono al ministro "che venga dichiarato lo stato di crisi nazionale dell'intero settore", ma anche di "allontanare dal ministero i responsabili della distruzione del settore".
Al centro delle preoccupazioni c'é, innanzitutto, il Maggio Musicale Fiorentino per il quale il commissario straordinario Francesco Bianchi ha prospettato al ministro la procedura di liquidazione come unica strada, a questo punto, per cercare "liberare" la fondazione dagli oltre 35 milioni di debito che la attanaglia. Ma il pur stringato comunicato del ministero nel quale si manifesta, dopo l'incontro di oggi, l'impegno ad "individuare una prima soluzione per far fronte alle esigenze immediate" e, "a breve termine", lo studio di "norme complessive per approfondire interventi di tipo strutturale e a regime per l'intero comparto" delle fondazioni lirico-sinfoniche, sembra allontanare – almeno per ora – questa drastica soluzione. Né il ministro Bray, né il suo staff, sarebbero convinti della prospettiva di liquidazione della fondazione che porta il nome del più antico festival musicale italiano, il Maggio.