In Italia un museo ogni tre comuni e la Toscana fa il pieno di visitatori

In Francia il 70% dei musei sono concentrati intorno a Parigi. L'Italia invece è come un unico grande museo, con una struttura espositiva almeno in un comune su tre. Quasi la metà a ingresso gratuito (49%), tanti stranieri nel pubblico (44,9%), ma ancora molto da fare, con un museo su due che non ha un sito web (49,3%). E' la fotografia del paese scattata dall'Istat in collaborazione con il ministero dei Beni culturali, le Regioni e le Province autonome, che per la prima volta traccia un quadro completo de ''I musei, le aree archeologiche e i monumenti d'Italia'' non solo pubblici, ma anche privati. Un rilevamento a carattere censuario che per ora riguarda i dati del 2011 (prossimo rilevamento nel 2015 sul 2014) ed è interamente consultabile on line sul sito http://imuseiitaliani.beniculturali.it.
Il totale ci sono 4.588 istituti espositivi (il 63%,8 dei quali pubblici) divisi tra 3.847 musei, gallerie o collezioni, 240 aree archeologiche e 501 complessi monumentali. Ma se abbiamo un istituto e mezzo ogni 100 km e uno ogni 13 mila abitanti, il nord ha lo scettro dei musei (48%), con in testa Toscana (550), Emilia Romagna (440) e Piemonte (397). Al sud e nelle isole è invece concentrato il 52% delle aree archeologiche.
Ma cosa c'è dentro ai nostri musei? Curiosamente, soprattutto collezioni di etnografia e antropologia (16,9%) e solo in seconda battuta di archeologia (15,5%), arte (11,9%), storia (11,4%), arte sacra (10,25) e arte moderna e contemporanea (9,9%).
La grande disparità del paese salta subito agli occhi appena si inizia a parlare di pubblico e incassi: 103.88.764 i visitatori nel 2011, solo il 21% dei quali con un'età tra i 18 e i 25 anni, concentrati per lo più in Toscana (51%), Lazio (20,1%) e Lombardia (8,8%) e con i primi 15 musei che da soli attirano un terzo del pubblico.
Quanto agli incassi, tolto il 49% di musei gratuiti, un terzo delle realtà non tocca i 20 mila euro l'anno, un quarto i 10 mila, mentre le megastrutture da 500 mila visitatori superano agevolmente il milione di euro. Pochi incassi, ma spesso anche poco personale: l'80% degli istituti non ha più di 5 addetti e solo il 40% è in grado di fornire informazioni in inglese. E soprattutto, su 21 mila addetti, 16.400 sono volontari.
Ancora tantissimo da fare poi in termini di ricettività, ristorazione, laboratori, wi-fi (solo il 9% dei musei lo offre gratuito contro il 78,6% delle biblioteche) e presenza sul web.

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