giovedì, 19 Dicembre 2024

La vita in palafitta nei villaggi alpini della preistoria in un corto

‘Antiche Tracce – La vita in palafitta – Ancient paths. A stilts life story’ è il titolo del cortometraggio, con la regia di Federico Basso, che ha lo scopo di valorizzare i Comuni del nord Italia appartenenti al circuito dei siti palafitticoli alpini, Patrimonio dell’Umanità UNESCO: oltre Desenzano del Garda (capofila del progetto ‘Le palafitte UNESCO. Sviluppo di progetti comuni per la promozione e la valorizzazione dei siti italiani’) ci sono Ledro, Fiavé, Monzambano, Polcenigo, Arona, Lonato del Garda e Arquà Petrarca.

Ogni scena tematica del corto in VR ha la durata di un minuto circa e viene ripresa a 360 gradi per restituire un’esperienza immersiva. Il cortometraggio sarà protagonista al prossimo ‘Rovereto Archeologia Memoria Film Festival’ dal 2 al 6 ottobre.

Dopo le prime scene ambientate all’esterno, dove vengono descritte le attività di pesca, artigianato e costruzione delle palafitte, la scena si sposta in una delle capanne del villaggio per riprendere personaggi intenti in altre mansioni, come tessitura, preparazione del burro e macinazione dei cereali. La protagonista – seguita da una macchina da presa dedicata – dà continuità narrativa al corto e accompagna lo spettatore lungo lo svolgersi delle ambientazioni. Tramite l’utilizzo di riprese multicamera, la scena viene osservata da più angolazioni e il concetto di montaggio VR viene interpretato in maniera completamente nuova, cambiando il punto di vista in base alla narrazione.

Per eliminare elementi disturbanti (arredi pubblici, corpi illuminanti, operatori stessi o attrezzature di supporto) o strade ed edifici, nelle riprese più panoramiche sono stati effettuati interventi di post-produzione ad altissima definizione in CGI (Computer-generated Imagery) che, tramite algoritmi di Intelligenza Artificiale, ricostruiscono e correggono anche i minimi dettagli.

Importante rilievo viene attribuito alla colonna sonora, frutto di una ricerca musicale raffinata, ma anche molto sfidante: l’atmosfera preistorica, infatti, è commentata “per contrasto” con un meticoloso sound design di senso contemporaneo, avanguardistico, all’interno del quale serpeggiano melodie di flauto e tessuti ritmici più tradizionali.

Al termine del corto, una mappa individua i siti archeologici UNESCO nel contesto generale e consente l’accesso a contenuti in Computer-Generated Imagery. Il progetto, realizzato in collaborazione con la produzione esecutiva Greif Production, ha visto il coinvolgimento anche di 22 abitanti del luogo, di cui 10 comparse e 12 maestranze, che hanno completato la squadra degli attori (crew) costituita in totale da una trentina di persone.

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