Locali storici, arriva il ddl per promuoverli e valorizzarli

Un disegno di legge che contiene norme per tutelare, promuovere e valorizzare i locali storici d’Italia: alberghi, ristoranti, pasticcerie, caffè letterari e fiaschetterie che hanno fatto la storia dell’ospitalità italiana è stato presentato dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. Il provvedimento si propone di sostenere, promuovere e valorizzare i locali storici con un fondo di 150 milioni di euro in 3 anni, istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. I beneficiari saranno le imprese artigiane, gli esercizi pubblici, le attività commerciali che abbiano almeno 70 anni di storia, che abbiamo mantenuto arredi originali e che abbiano testimonianze storiche prestigiose.

“Il nostro Paese è unico – ha commentato Centinaio – e il lavoro che dobbiamo fare è tutelare i simboli della nostra storia, valorizzare le tradizioni e sostenere i locali storici che sono stati messi in difficoltà prima dalla pandemia e oggi dalle più recenti difficoltà finanziarie, con ricadute importanti anche sul volto delle città. Così si potrà preservare e rivitalizzare questo patrimonio culturale ed economico, che si trasmette da generazioni e che caratterizza i centri storici delle grandi città e dei piccoli centri d’Italia”.
Centinaio ha poi aggiunto che oltre all’aiuto finanziario è necessaria una regolamentazione, che permetta a tutti di lavorare bene e di essere riconosciuti. Alla presentazione del ddl c’era anche Enrico Magenes, presidente dell’associazione Locali storici d’Italia, che ha
sottolineato che sono circa 300 i locali storici che rispondono ai requisiti previsti dal disegno di legge per poter essere censiti e accedere quindi alle risorse.

L’Associazione Locali storici d’Italia riunisce circa 200 tra i più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti, trattorie, pasticcerie e caffè letterari, protagonisti della storia d’Italia per gli eventi di cui sono stati promotori per i personaggi illustri che li hanno frequentati. L’Associazione, che gode del patrocinio del ministero per i Beni e le Attività Culturali, è nata nel 1961 con lo scopo di tutelare, valorizzare e tutelare i locali storici con iniziative culturali, turistiche ed editoriali per evitare che vengano cancellate memorie e attività prestigiose. I locali che aderiscono all’Associazione sono luoghi che a tutti gli effetti si possono definire “musei dell’ospitalità o fotografie del passato” per le testimonianze, gli arredi, lo stile e i ricordi che conservano. E gli esempi sono tantissimi: dal Gambrinus di Napoli al Caffè Greco di Roma o all’hotel Bernini Palace di Firenze.

Alla presentazione c’erano anche Magda Antonioli, senior professor di Macroeconomia ed Economia del Turismo all’Università Bocconi e direttore del Master in Economia del Turismo, e una rappresentanza dei proprietari di locali storici italiani.
“I locali storici e il nostro patrimonio culturale hanno un effetto moltiplicativo del turismo – ha commentato Antonioli – perché la nostra cultura rimane un asset importante. E’ bene riconoscere e tutelare i nostri beni ma nel ddl c’è un argomento importante: la formazione utile per la conservazione e la promozione turistica del singolo locali. Bisogna fare conoscere in modo adeguato i nostri beni a un turismo sempre nuovo”.

Va ricordato che dei circa 200 antichi e prestigiosi pubblici esercizi del nostro Paese che fanno parte dell’Associazione, circa un terzo sono alberghi, un terzo tra ristoranti e antiche trattorie e un terzo tra caffè, confetterie-pasticcerie e grapperie sparsi su tutto il territorio. Il primo sabato di ottobre si celebra la Giornata nazionale dei locali storici, manifestazione dedicata a far conoscere il patrimonio storico-culturale rappresentato dai soci dell’Associazione. Con questa giornata, attraverso visite guidate, degustazioni e conferenze, è possibile conoscere le storie dei locali che hanno contribuito a rendere il nostro Paese un’eccellenza culturale e artistica.

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