Pompei chiude a sorpresa, Franceschini danni incalcolabili

Hanno trovato i cancelli chiusi stamattina duemila turisti che volevano visitare gli Scavi di Pompei. La  causa? Un’assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa del tutto inattesa, dopo che, già ieri era stata revocata una precedente assemblea. Ma dopo un’ora e un quarto di ritardo rispetto all’orario di apertura previsto, attorno alle dieci e un quarto il sito ha aperto.

Anche grazie al soprintendente Massimo Osanna che ha dovuto organizzare in fretta e furia un servizio di emergenza, chiamando al lavoro anche i funzionari archeologi e gli addetti alla segreteria tecnica del Grande progetto Pompei, oltre che il personale Ales già utilizzato ordinariamente negli scavi per aprire anche se in ritardo il sito nelle migliori condizioni di sicurezza possibili per turisti e monumenti. E Osanna stesso ha aperto i cancelli.

Come era ampiamente prevedibile è arrivata la reazione del ministro del Turismo Dario Franceschini. Un “danno incalcolabile” è stato il commento del ministro, che sottolinea il rischio di vanificare i risultati raggiunti. E ha aggiunto: “Non è possibile organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa così – ha concluso – fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa de male al proprio paese”.

“Il confronto richiesto dai sindacati con l’amministrazione e il Ministero non può diventare prevaricazione e ricatto a danno dell’immagine internazionale di Pompei  e di tutto il paese nel mondo”, ha invece commentato Osanna.

 

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