Pompei, inaugurato il più grande itinerario facilitato in un’area archeologica

“A Pompei non sono più i muri a crollare ma le barriere architettoniche. Questa è la giornata più bella da quando sono ministro e rappresenta il coronamento ideale di un anno che con oltre tre milioni di ingressi ha visto il record assoluto di visitatori per il sito degli scavi”.

È quanto ha affermato Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, inaugurando il percorso di oltre 3 km che dall’ingresso di Piazza Anfiteatro conduce a Porta Marina passeggiando lungo le arterie principali della città con accesso ai più significativi edifici e domus.

Il percorso consentirà a chiunque, persone con difficoltà motorie, genitori con passeggino ma anche a tutti i visitatori che prediligono un itinerario più confortevole, di visitare l’area archeologica nella maniera più completa e agevole possibile.

L’itinerario, realizzato nell’ambito del Grande Progetto Pompei, risponde alle esigenze, tante volte sollecitate da un’ampia fetta di utenti del sito, circa un accesso agevole all’area archeologica di Pompei in grado di mettere tutti nella condizione di fruire di questo patrimonio universale unico, nella maniera più completa possibile.

Gli interventi di integrazione in alcuni tratti rispondono a esigenze funzionali di fruizione eseguite nel pieno rispetto dei principi di restauro in aree archeologiche, attraverso l’utilizzo di materiali moderni e compatibili (pavimentazioni a base di calce idraulica esente da cementi e passerelle ed attraversamenti metallici).

Nella maggior parte della pavimentazione dei nuovi percorsi, è stata inserita una rete di fibra di vetro in luogo di quella elettrosaldata per garantire resistenza e, contestualmente, evitare rischi al patrimonio archeologico legati all’ossidazione dei metalli. Lungo i percorsi, inoltre, sono state installate rampe di accesso agli edifici più significativi del sito completamente removibili.
Infine, a partire da settembre è stato avviato un intervento conservativo su 12 fontane pubbliche lungo il percorso, secondo un approccio metodologico definito di concerto con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha concluso a luglio una delicata ed interessante fase di analisi di tali manufatti, dando indicazioni circa le più accorte tecniche di intervento da porre in essere. www.beniculturali.it

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