Appello internazionale per la tutela del patrimonio culturale siriano e degli antichi siti di Aleppo, Damasco, Bosra, Palmira, Hisn al Akrad e Qal'at Salah El-Din, e di un gruppo di antichi villaggi della Siria settentrionale. "Unendoci alla grande sofferenza del popolo siriano e confidando nell'urgente pacificazione della Siria – si legge nell'appello rivolto al governo della Repubblica siriana, a tutte le parti in conflitto, ai governi dei Paesi occidentali e orientali, all'Unione europea, alle Nazioni Unite, all'Unesco, alle istituzioni e organizzazioni internazionali – chiediamo che sia immediatamente ristabilita la tutela del patrimonio culturale del paese che sta subendo danni ingentissimi. In special modo, ci appelliamo perché sia garantita la salvaguardia della Cittadella, del centro storico e di tutti i monumenti ed edifici appartenenti a tutte le diverse confessioni religiose di Aleppo e che venga ripristinato l'utilizzo proprio di quei siti religiosi (moschee, chiese, sinagoghe, monasteri, santuari), che rischiano la completa distruzione essendo occupati e utilizzati per fini militari dalle diverse parti. Inoltre, chiediamo che edifici religiosi, musei, scavi archeologici, antiche case, vengano protetti da saccheggi e vandalismi, e che i governi internazionali si impegnino a perseguire duramente il traffico di beni culturali siriani trafugati". Dopo aver ricordato che molti siti siriani sono riconosciuti patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, l'appello afferma che "difendere il patrimonio culturale della Siria per difendere la civiltà del XXI secolo".