venerdì, 22 Novembre 2024

Unesco, Italia rivaluta Longobardi e candida 7 siti

Rutelli: proposta che aiuterà il turismo ad uscire dalle solite rotte

Dopo essere stati demonizzati da secoli di storiografia, oggi l’Italia riscopre i nordici Longobardi. Tanto da decidere di proporre all’Unesco di inserire i centri di potere e di culto dell’Italia Langobardorum nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale. In tutto sette gioielli dell’arte e dell’architettura, dal monastero di Santa Giulia a Brescia al complesso di Santa Sofia a Benevento, passando per la Basilica di S.Salvatore a Spoleto. Riuniti in un unico sito seriale, per costruire un itinerario di turismo e cultura che, dal Friuli fino al Gargano, attraversa l’intera penisola. Sette luoghi, sette testimonianze, che raccontano oltre due secoli di storia, di arte, di cultura, dalla metà del VI secolo dopo Cristo fino quasi alla fine dell’VIII, quando Carlo Magno ebbe la meglio sul loro ultimo re, il bresciano Desiderio. 
Con la firma dell’intesa istituzionale tra i soggetti promotori la candidatura di “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto” verrà ora inviata all’Unesco. Per il vice premier Francesco Rutelli si tratta di un proposta “innovativa e creativa”, che “aiuterà il turismo ad uscire dalle solite rotte”.

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