Air France-KLM "andrà avanti solo se il futuro governo italiano sarà a favore" delle nozze con Alitalia, altrimenti "ci fermeremo". Lo ha dichiarato il direttore generale del gruppo franco-olandese, Pierre-Henri Gourgeon. "Stiamo seguendo con la massima attenzione possibile l’evoluzione politica in Italia". Oltralpe il timore maggiore sarebbe legato al veto che potrebbe arrivare dal fronte che difende l’aeroporto varesino di Malpensa. Le parole del direttore generale del gruppo franco-olandese, Pierre-Henri Gourgeon, nel corso di una conferenza telefonica con gli analisti sui risultati del terzo trimestre – chiuso con un utile in calo del 39%, appesantito dagli scioperi del personale di volo e di terra – sono state accolte da fonti di governo come "un atto di buon senso" perché "il governo seguirà tutta l’istruttoria fino a marzo, quando ci sarà una decisione da ratificare sulla vendita. Se poi Air France vorrà chiedere un successivo via libera al nuovo esecutivo questo rientra nella normalità delle cose". Air France-Klm sta comunque continuando a lavorare ‘duro’ con Alitalia con l’obiettivo, ha spiegato il manager, di presentare l’offerta vincolante a metà marzo, cioè alla scadenza delle otto settimane di trattative in esclusiva. Offerta che dovrà essere accettata in primis da Alitalia e poi dall’azionista Tesoro (49,9%), passaggi che potrebbero richiedere una decina di giorni. Il termine dell’Ops scadrà, quindi, quando il nuovo governo si sarà insediato e allora sarà necessario vedere se manterrà le condizioni ratificate in precedenza. Tornando ai conti di Air France-Klm, l’utile netto è sceso a 139 milioni di euro contro i 229 dello stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite sono aumentate del 3,9% a 5,98 miliardi. L’utile di gestione del gruppo franco-olandese ha però registrato un aumento del 23,4% a 311 milioni di euro, nonostante il caro-petrolio.
