Alitalia, arriva l’ok di Delta. Ma la compagnia entrerà solo con il 10%

Delta dice sì al piano Alitalia ma inizialmente entrerà con una quota iniziale minima (10%), destinata a raddoppiare prima del termine del piano di quattro anni. È il risultato portato a casa da Gianfranco Battisti, ad di Fs, al termine del negoziato con Ed Bastian, ad di Delta, condotto assieme a uno dei commissari (Stefano Paleari) che lo ha accompagnato nel week end ad Atlanta.

Delta aiuterà Alitalia a sviluppare nuove rotte verso gli Stati Uniti. È quanto scrive Il Messaggero, secondo cui tale operazione da parte della compagnia Usa segue il modello di AeroMéxico dove Delta anni fa è entrata con il 19% e, dopo quattro anni, è salita al 49%.

Intanto però la partecipazione bassa del socio industriale costringe Ferrovie a dover alzare l’apporto di partenza al 40% rispetto all’originario 30%. Quindi, dovrebbe esserci un 15% del Mef mediante la conversione del prestito ponte. Poi Battisti avrebbe ottenuto dal Tesoro la disponibilità di Fincantieri a coprire un 10-15%. Resta ancora inevaso un 20% circa che sempre il governo dovrà ripartire presso alcune partecipate dirette o indirette come Quattro R, il fondo che ha come sponsor Cdp ma anche Poste vita per conto della quale potrebbe intervenire, Fintecna, Leonardo. Ma al di là delle ripartizioni azionarie, molto si giocherà sulla volontà di Delta di far crescere la Nuova Alitalia nei voli di lungo raggio, che è quanto richiesto da sempre dai sindacati. Nello schema di accordo raggiunto ad Atlanta non c’è easyJet e a questo punto pare difficile che la low cost possa rientrare.

 

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