C’è ancora il nodo Malpensa a tenere banco nel confronto tra Alitalia e sindacati sul piano industriale. Ieri, durante l’incontro con le sigle sindacali di settore per approfondire le linee di piano ‘di sopravvivenza’ varato nei giorni scorsi, i vertici della compagnia hanno confermato il taglio dei voli intercontinentali dallo scalo lombardo, pur confermando il numero delle ore volate che rimarrà costante. Nel piano Alitalia, ha infatti riferito l’Anpac al termine della riunione, aggiornata a domani, viene confermato l’allontanamento dei voli intercontinentali dall’aeroporto di Malpensa, lo spostamento a Fiumicino di 14 voli sui 17 quotidiani oggi previsti a Malpensa. L’obiettivo della compagnia è comunque quello di "confermare il numero complessivo delle ore volate, che restano costanti" con un piano che non comporta "alcuna contrazione" ma una rimodulazione del network delle rotte. La compagnia prevede anche il recupero di attività oggi cedute a terzi puntando ad una crescita anche per Volare Group. Il progetto è stato giustificato dall’esigenza di rivedere il ruolo di Malpensa perché oggi, secondo la compagnia, è un aeroporto diverso da altri hub, perché non c’é traffico in destinazione a Milano perché va a Linate, ma solo voli in transito, con oneri che Alitalia oggi non può reggere. Secondo il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, Malpensa è "uno scalo con grandi potenzialità che avrà un ruolo importante nel piano nazionale degli aeroporti che abbiamo impostato e al quale stiamo lavorando". "E’ una compagnia che ha deciso di limitare i voli – ha aggiunto Bianchi – non è stato dismesso l’aeroporto". Per oggi, invece, è prevista la riunione del consiglio di amministrazione sul bilancio semestrale del gruppo.