A Roma la tanto attesa lettera di Etihad ancora non arriva. Ma intanto la compagnia degli Emirati Arabi è andata in soccorso della controllata Air Berlin (di cui possiede il 29,21% e potrebbe salire fino al 49,9%), acquistando bond convertibili per 300 milioni di euro, mentre altri 150 milioni verranno collocati sul mercato.
Il negoziato tra compagnia italiana e quella emiratina intanto, dopo stalli e riavvicinamenti, starebbe andando avanti. La lettera di controreplica attesa da Abu Dhabi "arriverà", ha assicurato l'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio. Il giorno X dovrebbe comunque essere imminente, tant'è vero che si vocifera di un possibile consiglio di amministrazione forse già domani, mercoledì 30 aprile.
Ma più passa il tempo più cresce la preoccupazione dei sindacati: il leader della Uil, Luigi Angeletti fa notare che la trattativa è lontana dall'essere alle battute finali e quello della Cisl, Raffaele Bonanni, avverte che se non arriva la missiva "è un disastro".
A favorire lo sblocco della situazione sarebbero state, secondo indiscrezioni di stampa, l'apertura delle banche sul nodo dei debiti e i passi avanti sul decreto per la liberalizzazione di Linate. Su quest'ultimo punto, il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, ha confermato che si sta "ragionando, ci stiamo confrontando" e comunque il provvedimento non è legato alla richiesta di Etihad, ma rientra nell'ambito delle misure in vista dell'Expo 2015.
Intanto oggi, dopo due mesi, riprende la trattativa tra i sindacati e Alitalia. Il tavolo ha all'ordine del giorno la situazione aziendale e la prosecuzione del confronto interrotto il 24 febbraio scorso, quando si era iniziato a parlare anche di riduzione del costo del lavoro (mancano all'appello 48 milioni dei 128 indicati dal piano di Del Torchio).