I mercati confermano di aver fiducia nel buon esito della privatizzazione di Alitalia, e scommettono ancora sul prezzo dell’opa che seguirà la collocazione di una quota di controllo della compagnia decisa dal Tesoro: il titolo segna così un nuovo forte rialzo a Piazza Affari. Il 30 novembre, alla vigilia della decisione del governo di avviare la privatizzazione, il titolo aveva chiuso con un prezzo di riferimento di 0,85 euro. Da quel giorno ha guadagnato il 27,5%. Il Tesoro attende entro il 29 gennaio le manifestazioni di interesse. I potenziali acquirenti non escono allo scoperto, mentre si rincorrono rumors e indiscrezioni. Ma il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, boccia la soluzione Air France, considerata la più probabile come naturale evoluzione dello stretto rapporto commerciale con Alitalia, già rafforzato da uno scambio azionario del 2% tra le due compagnie. Al ministro non piace l’dea che la compagnia di bandiera possa finire nell’orbita di Parigi: “Se così fosse – dice – abbiamo fatto un bando e dovremo rispondere va bene, ma io non sarei del tutto contento perché immagino che una grande compagnia europea che acquisisse Alitalia ne farebbe una sua compagnia regionale, mantenendo per sé i grandi flussi e i grandi hub. Insomma non sarei felice ma mi adeguerei”. Sul fronte sindacale c’è ancora attesa per una eventuale convocazione da parte del governo: più volte sollecitata dalle organizzazioni sindacali, una apertura al confronto potrebbe servire ad evitare lo sciopero ad oltranza proclamato, dal 19 gennaio, da Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Sult, e Unione Piloti. Resta contraria la Uil.