Riduzione del numero di aerei, con la messa a terra di una ventina di velivoli, e ridimensionamento degli organici (circa 3 mila esuberi, di cui 2 mila per il mancato rinnovo di contratti a termine). E' su questo che si sta concentrando il lavoro dell'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio per affinare il piano della compagnia per i prossimi mesi che andrà all'esame del cda il prossimo 12 novembre. Mentre non sarebbero previste a brevissimo missioni all'estero alla ricerca di partner. Anche se resta l'interesse di alcune compagnie come Aeroflot e Etihad, e, secondo fonti attendibili, non è da escludere la strada di individuare un nuovo alleato, non in alternativa ad Air France-Klm, bensì in aggiunta.
Intanto una nuova tegola si abbatte sulla compagnia: la società è infatti indagata per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato nell'ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica di Civitavecchia. L'ipotesi di accusa fa riferimento alla decisione con cui Alitalia, a fine 2012, mandò in cassa integrazione 250 dipendenti per un eccesso di personale. Ma secondo le indagini la compagnia avrebbe dichiarato il falso, avendo stipulato il giorno precedente alla messa in cig un contratto con la Carpatair per il noleggio di aerei e di personale.
L'indagine scaturisce dall'incidente avvenuto nello scorso febbraio quando un aereo della Carpatair finì fuori pista a Fiumicino.
Ma Alitalia in un comunicato afferma "di non aver commesso alcun illecito". "Tempo prima della richiesta della Cig – ricorda il comunicato – Alitalia aveva stipulato un contratto con Carpatair in Wet Lease delegando alla compagnia romena la gestione di alcune rotte. Nessun nesso quindi – secondo Alitalia – tra l'appalto dato a Carpatair e la cassa integrazione".