La posizione finanziaria netta di Alitalia a febbraio è pari a 1.102 milioni di euro, in linea con la situazione nel precedente mese di gennaio. L’indebitamente netto al 31 gennaio era risultato infatti pari a 1.102 milioni. Disponibilità e crediti finanziari a breve del gruppo a febbraio risultano pari a 627 milioni di euro, con una riduzione di 18 milioni di euro (-2,8%) rispetto al gennaio 2007 (645 milioni), si legge nella consueta nota del gruppo in ottemperanza alla richieste della Consob. La posizione finanziaria netta della capogruppo Alitalia a febbraio è pari a 1.083 milioni di euro, con un incremento dell’indebitamento netto di 10 milioni di euro (+0,9%) rispetto a gennaio (1.073 milioni). Intanto arrivano i consigli dell’Herald Tribune: per rilanciare la compagnia si deve sfruttare quello che gli italiani sanno fare meglio: i prodotti di lusso e il made in Italy. “Immaginate se tutti gli angoli del business di lusso italiano si unissero per tentare il salvataggio dell’Alitalia”, scrive il quotidiano: una Maserati potrebbe portare i passeggeri vip fin sotto l’aereo, Poliform e B&B potrebbero contribuire agli interni degli aerei. “La buona notizia è che, fino a un certo punto, questo sta già accadendo. Con alcuni consorzi in gara che comprendono le più conosciute e rispettate menti dell’imprenditoria italiana, esiste la possibilità – conclude l’Herald Tribune – che l’Italia possa chiudere il cerchio e diventare l’unico Paese al mondo che fornisce tutto alla sua compagnia di bandiera, dalle limousine di lusso agli accessori”.