Alitalia, oggi incontro tra Governo e sindacati. Calenda: serve ok azionisti

È sempre più necessario giungere ad una conclusione in merito al piano industriale per il rilancio di Alitalia si fa sempre più stringente. Il management della compagnia ha chiesto al Governo 3 settimane,  tempistica ribadita dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che intanto, con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio incontrerà i sindacati preoccupati per gli esuberi. Il Governo cercherà di evitare lo sciopero del trasporto aereo programmato per venerdì prossimo.

Il piano messo a punto dall’ad Cramer Ball è stato approvato nelle sue linee guida dal cda del 22 dicembre, ma il via libera definitivo degli azionisti, elemento richiesto dal Governo affinché sia blindato, è subordinato dalla volontà degli stessi a un’approvazione da parte di un advisor, che al momento non c’e’.

Il nome potrebbe uscire da un cda che dovrebbe tenersi il prossimo 23 gennaio. È noto inoltre che le 2 grandi banche azioniste (Intesa e Unicredit) lascerebbero volentieri la mano ad un partner industriale, elemento che sarebbe probabilmente anche una delle chiavi del rilancio della compagnia come è nota la loro preferenza per Lufthansa.

Ma il compito del management Alitalia non è semplice: rendersi appetibili con perdite annue sopra i 400 milioni, è oggettivamente complicato. Avviati da mesi, comunque, i contatti con Lufthansa non sono mai cessati e, probabilmente, l’agenda del top management Alitalia, in questo senso nelle ultime ore si è ulteriormente infittita. Solo dopo il piano industriale dunque comincerà la trattativa sugli esuberi, tema che ovviamente è parte integrante del piano stesso. Ma il management di Alitalia dovrà illustrare al Governo molte altre soluzioni prima di chiedere i tagli: il riposizionamento fra rotte di corto, medio e lungo raggio; la strategia per rispondere all’attacco delle low cost; il rapporto e i costi legati agli scali aeroportuali; l’adeguamento della flotta anche e soprattutto in funzione delle strategie future. 

editore:

This website uses cookies.