Il governo non ha ancora deciso il da farsi su Alitalia. Esclusa la liquidazione, nel futuro di Alitalia restano due strade: una nuova gara con condizioni più morbide e una trattativa privata. La posizione dell’esecutivo è stata espressa dal ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in audizione dinanzi le commissioni riunite Trasporti della Camera e Lavori pubblici del Senato. E a questo punto la soluzione potrebbe essere un mix tra le diverse alternative. Di sicuro il Tesoro intende cedere fino al 49,9% della compagnia, “perché Alitalia va gestita con criteri imprenditoriali, cosa che in questi anni lo Stato non è riuscito a fare e che non intende avviare ora”. E dopo aver appreso con sorpresa del ritiro sul filo di lana di Air One, il governo ora sta pensando ad “una maggiore flessibilità della procedura, pur nel rispetto dei principi di legge, di ridurre i requisiti richiesti” nella gara precedente, “di rivedere la struttura e l’ammontare delle relative penali” e di creare le condizioni, per esempio, per una “effettiva concessione di ammortizzatori sociali” e una “soluzione societaria-organizzativa della problematica connessa ad Alitalia Servizi”, la società che si occupa dei servizi di terra (51% Alitalia-49% Fintecna che ha il 2% di usufrutto). Delusi i sindacati dall’audizione di Padoa-Schioppa per l’assenza di una linea chiara da parte dell’azionista. Su un punto però concordano con la maggioranza: la privatizzazione dell’ex compagnia di bandiera deve essere completata, non è più possibile tornare indietro, il ristagno in questo status quo sarebbe la peggiore iattura.