Gabriele Del Torchio, ad Alitalia, sta lavorando ad un piano di rilancio da varare nel giro di poche settimane. Dopo il taglio dei costi che ha già toccato i dirigenti ed il compenso dello stesso capoazienda, si punta ad un accordo di solidarietà per i dipendenti degli uffici. D’accordo i sindacati, in quanto il piano eviterà una gestione di 600 esuberi, soprattutto per la sede di Fiumicino. Fonti sia sindacali che dell'azienda confermano che il confronto è in "una fase molto avanzata, ma non è escluso che l'intesa possa essere siglata molto presto”.
L’obiettivo è mettere a punto un'ipotesi di 5 giorni di solidarietà al mese, con un taglio medio delle retribuzioni di circa 50/60 euro. "La situazione è disperata, sarà durissima”, ammette lo stesso Del Torchio.
Un punto chiave è ritornare a puntare sui voli di lungo raggio, una netta marcia indietro rispetto alla scelta di giocare sul monopolio Roma-Milano come fulcro di un network sbilanciato su mercato interno e corto-medio raggio. Attualmente si è in trattativa con le banche creditrici con un incontro previsto per i prossimi giorni. Dopo il ricorso ad un prestito dai soci per tamponare l'erosione della cassa, con adesioni per 95 milioni, Alitalia ha chiuso il I trimestre con un indebitamento finanziario salito a quota 1,023 miliardi ed una liquidità disponibile per 159 milioni comprese le linee di credito; con il rosso a 157 milioni nei primi 3 mesi dell'anno la compagnia è arrivata a perdere una media di 1,74 milioni al giorno, ed è in questo scenario di delicato equilibrio che ora guarda all'andamento della stagione estiva.