La via d’uscita per Alitalia potrebbe trovarsi a Oriente. E l’ipotesi Air China, nel ventaglio delle alleanze asiatiche per Alitalia, dopo mesi di rumors su possibili partner dalle provenienze geografiche più varie, viene confermata dalla missione diplomatica del ministro degli Esteri Massimo D’Alema in Cina, esplicito nell’auspicare con i cinesi, una cooperazione nell’aviazione civile, oltre che investimenti di Pechino in settori come la logistica e sistemi aeroportuali. Intanto Alitalia ha presentato i conti del terzo trimestre, con perdite in peggioramento salvo i ricavi da traffico che confermano il segno più. L’azienda prevede di chiudere i conti relativi al quarto trimestre dell’anno con “un risultato operativo e netto in utile”, con perdite in miglioramento rispetto al 30 settembre 2006, ma che tuttavia saranno superiori sia a quelle registrate a fine 2005 nonché al 30 giugno 2006. Il risultato operativo di Alitalia nel terzo trimestre, è negativo per 41 milioni di euro con una riduzione di circa 86 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Sul fronte sindacale, intanto, le turbolenze sembrano non cessare. Tanto che da una riunione tra le sette sigle rappresentative di hostess e steward presenti nella compagnia aerea, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Anpav, Avia e Sult, è emersa la data del 15 dicembre come la più probabile per lo sciopero. Lo stop, che dovrebbe essere di 24 ore e a cui potrebbero aderire anche i lavoratori di terra, è per la Filt Cgil “un segnale al governo che con Cimoli nessuna tregua è possibile”.