Mentre Aeroflot rinunciava ad Alitalia, ieri il patron di Air One Carlo Toto ha presentato ai sindacati il progetto di riorganizzazione e crescita al 2012 che prevede 2.350 esuberi di cui 550 verso la pensione. Dei 1.800 rimanenti per i quali si farebbe ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali, 1.350-1.400 sono fra gli amministrativi, cento fra gli assistenti di volo e 300-350 fra i piloti. Dei 12.150 lavoratori di Alitalia Fly, quindi, ne resterebbero 10.350, calcolati prima di una eventuale fusione con Air One. Toto pensa anche a rifare i contratti ex novo e ad maggiore produttività. Prevede sei basi di armamento per gli equipaggi (Torino, Milano, Venezia, Roma, Napoli e Catania) con una mobilità geografica per 880 hostess. Non è un progetto di soli tagli. E’ fatto anche di sviluppo del network soprattutto nel lungo raggio, frequenze, ammodernamento della flotta con nuovi Airbus A320 in sostituzione degli Md80 e ingresso di aeromobili regional per medio e breve raggio. L’obiettivo è trasformare Alitalia nella quarta compagnia europea. Ma vuole anche far recuperare quote di mercato domestico e pensa ad una “navetta” sulla Roma-Milano, la più remunerativa in Europa, con voli anche ogni 15 minuti. Di Alitalia Servizi (società che si occupa di manutenzione e handling detenuta al 51% da Alitalia e al 49% da Fintecna) Toto vuole salvare la manutenzione perché rientra nel core business, magari con la collaborazione di soci esterni. Per l’Anpac, gli interventi sugli esuberi, soprattutto dei piloti, presentati dall’imprenditore Carlo Toto sono “allarmanti” e “poco comprensibili”. Dubbi dell’associazione piloti anche sull’effettivo assetto proprietario previsto per Alitalia Servizi e sul reale sviluppo della flotta in considerazione degli efficientamenti generati dall’integrazione dei newtwork di Alitalia ed Air One”. Intanto la Consob ha chiesto al ministero dell’ Economia “informazioni sulle procedure di vendita di Alitalia e se è confermata la scadenza del 12 luglio”.