Il piano “di sopravvivenza e di transizione” non piace però agli amministratori lombardi. “Si conferma integralmente l’irrazionalità dei progetti Alitalia”, lamenta il governatore lombardo, Roberto Formigoni che accusa il governo di essere “politicamente responsabile di questo attacco al Nord”. Il sindaco di Milano Letizia Moratti contesta invece “scelte contrarie a ogni logica di mercato: i dati dicono di una costante crescita di Malpensa”. E preoccupazione hanno espresso anche i sindacati, entrati nel centro direzionale Alitalia subito dopo la fine del cda. La trattativa è solo iniziata e il 3 settembre torneranno ad incontrare il presidente della compagnia. Ma le reazioni già non mancano. I piloti sono i più duri. “Non accettiamo esuberi”, hanno detto, non escludendo la possibilità di uno sciopero. La maggioranza dei sindacati però appare prudente e mostra un atteggiamento realista. Guarda al prossimo incontro e parla per ora di “operazione verita” alla quale parteciperanno con “atteggiamento propositivo”.