All’attuale presidente e amministratore delegato di Fintecna e presidente di Grandi Stazioni, il Tesoro affida il ruolo di salvare Alitalia. Nel prossimo consiglio di amministrazione, fissato per oggi, il ministero dell’Economia proporrà Maurizio Prato come presidente di Alitalia “con ampie deleghe di gestione” dopo le dimissioni di Berardino Libonati. Classe 1941, sposato e con due figli, Prato nasce a Foligno, si laurea in Giurisprudenza e Economia e Commercio e dal 1978 in poi ricopre numerosi incarichi direttivi in società pubbliche. La sua carriera è tutta all’insegna del mondo Iri: inizia nell’Italstat, dove ricopre l’incarico di vice direttore generale. Poi passa alla Sifa, società del Gruppo Iri operante nel settore immobiliare, finanziario, del capital market e del merchant banking. Fra queste due società trascorre gli anni che vanno dal 1978 al 1989. Dal 1989 al 1998 è stato condirettore generale Italstat, vicepresidente Autostrade e amministratore delegato di Autostrade international e di Bonifica. Dopo essere stato direttore generale di Iritecna, nel momento di fusione tra Italstat e Italimpianti è stato responsabile della direzione pianificazione e controllo Iri ricoprendo cariche di consigliere di amministrazione e di componente di comitato esecutivo delle principali aziende controllate: Alitalia, Finmeccanica, Fincantieri, Cofiri, Stet, Telecom, Iri management. Negli anni successivi, fino al 2003, ha rivestito incarichi al vertice di Iri (direttore centrale) e di Fintecna, presidente operativo, oltre ad essere stato consigliere di Amministrazione in Rai holding, Finmeccanica e Alitalia. Oggi è presidente e amministratore delegato di Fintecna e presidente di Grandi Stazioni.