Biglietti on line sotto accusa. E’ il dato che emerge dall’indagine realizzata dalle autorità nazionali di diciassette Stati membri, coordinata dalla Commissione europea, secondo il quale centinaia di siti web che vendono biglietti aerei non sarebbero in regola con le normative di tutela dei consumatori, perché aggiungerebbero voci extra ai prezzi pubblicizzati. I primi dati dell’indagine, che risale al mese di settembre, sono stati pubblicati dall’Herald Tribune, e confermati da Helen Kearns, portavoce del commissario Ue ai consumatori Meglena Kuneva. Lo studio mette sotto accusa non solo i prezzi dei biglietti ma anche i termini e le condizioni di vendita, che verrebbero spesso pubblicate in lingue non comprensibili da tutti i consumatori. Tasse aeroportuali, diritti di prenotazione o aggravio per uso di carta di credito o addirittura sovrapprezzi per tardiva prenotazione sono le voci più frequenti tra quelle da aggiungere al costo del biglietto. Entro due o tre mesi verranno pubblicati gli elenchi delle compagnie che hanno accettato di fare le modifiche richieste, di quelle ancora alle prese con il problema e di quelle che avranno invece rifiutato di apportare i cambiamenti richiesti. Qualsiasi provvedimento nei loro confronti, dalla multa alla chiusura del sito, dovrà comunque essere preso a livello nazionale.