Dossier Ita arriva su tavolo Meloni, il 16 novembre assemblea azionisti

Il dossier Ita Airways arriva sul tavolo di Giorgia Meloni. La premier vuole vederci chiaro sulla privatizzazione della newco e nell’incontro con i sindacati si è detta disponibile ad avviare un confronto per cercare di trovare una soluzione sull’intricata vicenda della nuova compagnia di bandiera. Le parole della presidente del Consiglio hanno di fatto messo in stand by le trattative per la vendita. “Su Ita avete visto quello che è accaduto nelle ultime ore. Quando qualcuno di noi aveva espresso delle perplessità su come si stava procedendo non aveva completamente torto”, ha detto Meloni e, secondo quanto trapelato in serata, ha aggiunto che sul dossier il governo “sta lavorando”.

Il prossimo appuntamento certo è fissato per mercoledì prossimo, 16 novembre, data in cui è stata convocata l’assemblea ordinaria degli azionisti di Ita, ossia il Tesoro che controlla la newco al 100%. Verrà azzerato il vecchio cda, dopo le dimissioni del presidente Alfredo Altavilla e degli altri sette consiglieri, e si procederà a nuove nomine. L’unico membro non dimissionario del board è l’amministratore delegato Fabio Lazzerini e appare scontata la sua riconferma ai comandi della compagnia. Nella stessa giornata è in calendario anche un incontro tra Ita e i sindacati di categoria “per ridiscutere i salari dopo la fase di start up”, spiegano gli stessi sindacati.

Per il posto di Altavilla è partita la caccia ad un nuovo presidente. Nulla di deciso ma tra i nomi che circolano ci sono quelli di Rocco Sabelli, già amministratore delegato e direttore generale di Alitalia-Cai tra il 2008 e il 2012 e attuale presidente di Invitalia, quello di Filippo Giansante, dirigente al Tesoro, e quello di Piergiorgio Peluso, ex direttore finanziario di Tim.

Nel frattempo il ministero dell’Economia deve risolvere il contenzioso con Altavilla visto che l’ex presidente nella sua lettera di dimissioni ha chiesto “la manleva e la rinuncia ad azioni di responsabilità dirette o indirette da parte del socio” oltre ad un risarcimento. Prima di dare le dimissioni lo stesso Altavilla aveva citato in giudizio la compagnia, i sei consiglieri espressione dell’azionista (Mef) e l’amministratore delegato Lazzerini, ritenendo illegittima la sua defenestrazione da parte del cda.

Per Ita, insomma, la carne al fuoco non manca. Sul fronte Certares, invece, tutto tace, non sono previsti al momento altri incontri con Ita o altre ‘expert session’, per cui bisognerà capire come si muoverà il governo alla luce delle dichiarazioni della presidente del consiglio. Resta abbottonata anche Lufthansa, dopo essere rientrata in pista con Msc, in seguito allo stop della trattativa esclusiva col fondo Usa da parte del Mef. “Al momento non abbiamo novità da condividere”, ha detto un suo portavoce.

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