Un investimento complessivo di oltre un miliardo, l'ingresso nell'azionariato con il 40-49%, 2.250 esuberi per ridurre l'organico a quota 11.470. E' con questi numeri che Etihad punta a rilanciare Alitalia, portando l'ex compagnia di bandiera a rivedere l'utile nel 2017 quando avrà un fatturato di 3,6 miliardi. E' quanto risulta dalle linee guida del Piano industriale della compagnia emiratina presentato dal Governo ai sindacati.
La vera novità emersa dall'incontro è l'investimento complessivo che la compagnia degli Emirati è pronta a versare per Alitalia: oltre ai 560 milioni già noti che andranno nel capitale sociale per una quota del 40-49%, ci sono altri 690 milioni di ulteriori investimenti in 4 anni (per flotta, restyling della flotta e formazione del personale), per un'iniezione complessiva di 1,25 miliardi.
Etihad intende inoltre aumentare aerei e rotte, riaprire il settore cargo e portare Alitalia a crescere soprattutto sull'intercontinentale, dove il Piano consentirebbe di far crescere i passeggeri del 40% di qui al 2018, portandoli da 2,1 milioni a 3,1 milioni.
Per i sindacati il Piano va bene, gli esuberi un po' meno, anche alla luce degli investimenti e dell'aumento dei volumi di attività. Il Governo da parte sua ha assicurato ai sindacati il proprio appoggio per gestire gli esuberi. In particolare, la soluzione allo studio è una parziale replica di quanto fatto nel 2008, con la formula 4 anni di cig più 3 di mobilità, ma non c'è ancora certezza di risorse per tutti e sette gli anni. Il tavolo con il Governo tornerà a riunirsi la prossima settimana e diventerà un appuntamento regolare per accompagnare la trattativa azienda-sindacati.