Alle Isole Tremiti le barche dei residenti non possono essere ormeggiate in banchina perché vi attraccano le navi, tanto meno nel canale di San Nicola o davanti alla Cala delle Arene perché i corpi morti e gli specchi d'acqua sono sotto sequestro e nell'arcipelago non esiste un porto. Da questa situazione ha preso il via la manifestazione organizzata per domani da un comitato di cittadini “stanchi di essere costantemente sottoposti all'inquietudine del mare aperto e alla concreta possibilità di vedere la propria barca sparire o infrangersi sugli scogli”.
Il 13 giugno, dalle 9 alle 19, la Cooperativa Gente di Mare, assieme a tutta la marineria delle Isole Tremiti, alle associazioni di isolani e alla cittadinanza tutta, darà vita ad una manifestazione particolare: una trentina di barche, di proprietà di residenti, comporrà un 'trenino' tra l'isola di San Domino, il Cretaccio e a San Nicola, occupando simbolicamente l'entrata del canale e la rada delle due isole maggiori, astenendosi dalla propria attività lavorativa e quindi rinunciando al loro guadagno.
Lo scorso anno, il 20 maggio, con provvedimento del gip presso il Tribunale di Foggia, su istanza della Procura della Repubblica competente, i circa 150 corpi morti utili ad ormeggiare le barche sono stati sequestrati. “I corpi morti – sottolineano dal comitato – sono ad oggi l'unico ormeggio 'sicuro' ma sono considerati abusivi perché occupano il mare – di proprietà demaniale – senza autorizzazione e i corpi morti sono lì dagli anni '30, sono da sempre stati e sono anche oggi appunto l'unico ormeggio per i residenti e anche per i diportisti che con la propria imbarcazione vogliono visitare l'arcipelago delle Tremiti''.