L’autorità britannica sulla concorrenza e sul mercato (Cma) ha aperto un’investigazione sul mancato rimborso da parte di British Airways e Ryanair dei biglietti venduti ad alcuni passeggeri costretti poi a non partire durante la pandemia a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Covid. Entrambe le compagnie aeree sono accusate di aver rifiutato il rimborso in denaro in alcune situazioni, malgrado il diritto esercitato dai clienti interessati entro 14 giorni: limitandosi a offrire una prenotazione in altra data o un buono nel caso di BA, e solo una ri-prenotazione da parte del colosso low cost irlandese.
Entrambe le compagnie hanno però negato di aver violato la legge e si sono dette pronte a dimostrarlo difendendosi con vigore. Ryanair ha sostenuto di aver valutato le richieste di rimborso in denaro “caso per caso”, accogliendole quando “giustificate”. Mentre un portavoce della British se l’è presa con il governo di Londra rinfacciandogli di “voler punire ulteriormente un’industria già in ginocchio”, dopo aver ristretto i voli al minimo da “più di un anno”. E ha definito “incredibile” l’apertura di questa procedura d’infrazione.