Iata: nel 2010 traffico a +8,2% ma incertezze per 2011

Bisignani: aumento dei prezzi del petrolio può rovinare la festa alle compagnie

Crescita dell'8,2% del traffico passeggeri nel 2010, superiore alla capacità offerta dalle compagnie. Il dato è stato reso noto dalla Iata, che raggruppa circa 230 vettori, facendo il punto sul 2010. In sostanza, l'associazione afferma che il 2010 ha avuto un andamento forte ma per il 2011 ci sono incertezze. In miglioramento, nel 2010, anche il fattore di carico passeggeri che è stato in media del 78,4%, in aumento di 2,7 punti percentuali sul 2009.
 "Il mondo è di nuovo in movimento – ha osservato il direttore generale e amministratore delegato della iata, Giovanni Bisignani – Dopo il declino più consistente della nella storia del trasporto aereo nel 2009, la gente ha iniziato a viaggiare e fare di nuovo affari anche nel 2010. Le compagnie aeree hanno chiuso l'anno leggermente meglio rispetto ai volumi di inizio 2008, ma con un patetico margine di profitto del 2,7%. La sfida è trasformare la domanda di mobilità in profitti sostenibile".
Ma c'è anche un altro punto interrogativo e riguarda il prezzo del carburante che incide per il 27% sui costi operativi delle compagnie aeree. "Con le incertezze in Medio Oriente – ha sottolineato Bisignani – i prezzi del petrolio stanno per sfiorare i 100 dollari al barile. Per ogni dollaro di aumento del prezzo medio di un barile nel corso dell'anno, le compagnie aeree devono affrontare il difficile compito di recuperare un supplemento di costi di 1,6 miliardi di dollari".
A dicembre, invece, è stato il maltempo la causa della riduzione dei volumi di traffico di circa l'1%. Fino a dicembre, infatti, il volume dei viaggi aerei era aumentato del 15% sopra i minimi di inizio 2009 ed era superiore del 4% rispetto al picco di pre-recessione dei primi mesi del 2008.

 

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