Dopo i quattro giorni di sciopero a cavallo della festività dell’Epifania, che hanno provocato disagi a oltre 45.000 viaggiatori, e dopo la ripresa dei negoziati con i sindacati Ugt e CcOo la scorsa settimana, finita in un nulla di fatto, Iberia ha proposto la creazione di una impresa di servizi di assistenza in terra partecipata al 100% da International Airlines Group (Iag).
In questo modo, Iberia vuole mantenere i lavoratori addetti ai servizi di assistenza in terra dei passeggeri, nell’orbita nella compagnia, pur avendo perduto la gestione dell’handling nei principali scali aeroportuali spagnoli (tranne quello madrileno di Barajas) nel concorso di appalto svolto a settembre dall’ente statale di gestione aeroportuale Aena.
La creazione di una nuova impresa permette di evitare il passaggio dei lavoratori dei servizi in terra di Iberia, che includono il trasporto bagagli, alle imprese vincitrici dell’appalto nei singoli aeroporti spagnoli. Ed è una mano tesa ai sindacati che reclamano che le maestranze restino nella compagnia Iberia Airport Services, che ha attualmente circa 8.000 dipendenti.
Secondo Iberia, la nuova impresa a capitale Iag – groppo del quale fanno parte anche British Airways, Vueling, Air Lingus e Level, “garantirà tutti i diritti dei lavoratori, che manterranno lo stesso contratto collettivo con la compagnia”. Allo stesso tempo, Iberia propone un piano di ristrutturazione che contempla esuberi di 1.727 persone fino al 31 dicembre 2026, mediante prepensionamenti e uscite incentivate.