Il continuo aumento del prezzo del petrolio sta mettendo in ginocchio i giganti dei cieli di tutto il mondo. Che si trovano davanti a due alternative: ridimensionamento e tagli alla flotta e al personale o alleanze strategiche. Negli Usa, American Airlines annuncia entro l’anno tagli ai posti di lavoro pari all’8% del totale, che corrisponderebbe a circa 7000 persone, tra cui 900 assistenti di volo. Air Canada punta invece a ridurre il 7% della forza lavoro, pari a 2000 licenziamenti mentre JazzAir pensa di tagliare 270 posti di lavoro e di ridurre la capacità del 5%. E la crisi colpisce anche l’Europa: a partire da novembre Germanwings metterà a terra quattro dei suoi 29 aerei e di conseguenza fermerà alcune rotte mentre Air France-Klm si accinge a ridimensionare l’aumento della sua offerta a partire della stagione invernale secondo quanto scrive il quotidiano ‘La Tribune’. Secondo la stampa il gruppo non escluderebbe di ridurre le sue capacità e anche di sopprimere voli, di chiudere linee nel corso dell’esercizio 2008-9 e di congelare le assunzioni mentre fonti del gruppo franco-olandese precisano che il programma inverno 2008-9 prevede comunque “una crescita” anche se l’aumento "sarà limitato". L’aumento potrebbe attestarsi intorno all’ 1,1% contro il 4% inizialmente previsto.