Lufthansa frena su Alitalia. La compagnia tedesca, tornata in pista per sfidare il tandem Delta-Air France, precisa che la propria posizione resta quella di tre mesi fa, ovvero che non investirà con il Governo italiano o in una società controllata dal Governo italiano. Una posizione che ridimensiona l’impressione di un’apertura che si è avuta ad inizio settimana quando una delegazione di Fs è volata a Francoforte per incontrare i vertici dell’aviolinea tedesca.
Lufthansa, che all’ultima scadenza del 31 ottobre non ha presentato un’offerta ufficiale, in realtà in questi mesi non è mai stata considerata completamente fuori dei giochi e l’incontro di Francoforte sembrava averla rimessa in pista. Sul tavolo ci sarebbe un’offerta non molto lontana da quella originaria (per una flotta di 70 aerei e circa 5 mila esuberi), ma il nodo sarebbe appunto l’assetto azionario e la presenza a fianco degli italiani.
Anche alla luce di questo, resta in pole position l’offerta dell’americana Delta che, insieme ad Air France-Klm sarebbe pronta ad entrare con il 40% (le due compagnie avrebbero ciascuna un 20%), e punterebbe ad un’Alitalia un po’ più piccola, con una riduzione degli aeromobili da 118 a 110 e una forza lavoro di 9-10 mila lavoratori (e 2-3 mila esuberi).
Ora si guarda alla prossima settimana, quando è in calendario (il 29) il prossimo consiglio di amministrazione di Fs, riunitosi anche ieri. Il board dovrebbe deliberare una proroga di un mese del piano industriale, che slitterebbe dal 31 gennaio a fine febbraio, e soprattutto decidere il partner con cui avviare la trattativa in esclusiva e realizzare il piano.