“In un caso come questo” di Ita-Lufthansa “abbiamo problemi di concorrenza. C’è un rischio che i prezzi salgano e le frequenze calino. Spetta alle compagnie illustrare come evitare che ciò accada. E questo è il processo in cui ci troviamo ora. Non è stata presa alcuna decisione”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, rispondendo a una domanda sulle trattative in corso per approvare le nozze tra la compagnia tedesca e la newco. “E’ una fusione molto importante anche per gli italiani che vogliono viaggiare”, ha sottolineato Vestager. Sull’operazione italo-tedesca “c’è una discussione molto importante in Italia, lo vedo anche dalla stampa italiana”, ha osservato Vestager, tornando a ribadire che Bruxelles è impegnata ad analizzare i “diversi aspetti” della fusione, “cosa accadrà, se ci sarà il rischio di meno collegamenti, di prezzi più alti a livello nazionale” e per i lunghi collegamenti verso “gli Stati Uniti”. “Anche l’autorità italiana garante della concorrenza sta esaminando i prezzi in Italia perché ci sono prezzi molto alti per i biglietti aerei”, ha ricordato ancora la vicepresidente della Commissione Ue, responsabile per la Concorrenza.
Dunque, il braccio di ferro per ottenere il tanto agognato sì della Commissione europea alle nozze tra Ita e Lufthansa prosegue serrato e, suonata la campanella dell’ultimo round, i nuovi impegni richiesti al Tesoro e alla compagnia di Carsten Spohr sono planati sul tavolo della squadra della concorrenza Ue guidata da Margrethe Vestager (vedi news).
Così com’è, la fusione – nel giudizio ribadito a più riprese dall’antitrust Ue – rischia ancora di peggiorare l’offerta dei servizi e far volare alle stelle i costi dei biglietti a danno dei cittadini, oltre ad aprire una situazione di monopolio a Linate. Rilievi davanti ai quali il Mef e Lufthansa hanno migliorato la loro offerta: ora sarebbero pronte a rinunciare a una ventina di coppie giornaliere di slot nello scalo milanese – un numero sensibilmente superiore rispetto alle 11 (22 tra andata e ritorno) proposte in precedenza -, cedendole ai vettori concorrenti. Sul lungo raggio da Fiumicino con destinazione Nord America, invece, resta invariata l’offerta di mantenere separate per un biennio le attività di Ita e Lufthansa. Palazzo Berlaymont chiede invece che gli slot da cedere a Linate siano in tutto una trentina. E soluzioni più solide anche per garantire che le due compagnie restino rivali nei lunghi voli verso gli States e il Canada.
L’impressione che circola negli ambienti tedeschi tuttavia è che il via libera all’operazione sia diventato un caso “sempre più politico”. E del resto anche a Bruxelles – pur nella “piena indipendenza” della macchina antitrust rispetto agli incroci delle Europee di giugno e del cambio della guardia ai vertici Ue – i funzionari sono coscienti delle implicazioni della loro decisione.
Il progetto, ha rivendicato dal canto suo Roma per bocca del ministro Adolfo Urso, “è pienamente sostenibile all’interno delle regole europee” e, dopo aver fornito “tutte le informazioni necessarie”, il governo “aspetta con fiducia”.