Rigotti: Meridiana chiude senza i 1.600 licenziamenti. Tavolo slitta a venerdì

Per Meridiana “l’unica cura possibile è quella dei licenziamenti. Abbiamo 1600 persone che nell’azienda non hanno più da fare: per loro non c’è più lavoro”. Lo ha detto senza mezzi termini il presidente del gruppo Marco Rigotti, intervistato dalla Stampa. “Se non facciamo i licenziamenti si chiude domani: paghiamo i debiti e tutti a casa. L’alternativa è trasformare Meridiana in una compagnia più piccola”. In sette anni di crisi, continua il presidente, “abbiamo tentato varie strade: nuove strategie commerciali e risparmio, ma ci siamo scontrati con la crisi economica e le low cost”. E alla domanda se la spesa più importante sia quella degli stipendi, Rigotti risponde: “rappresentano il 25% del bilancio. Il problema non sono solo le somme erogate ma anche le regole d’impiego del personale troppo rigide che si traducono in costi aggiuntivi”. 

Intanto è slittato a venerdì il nuovo tavolo al ministero del Lavoro, inizialmente convocato per domani, martedì 14 ottobre. Nelle scorse settimane si sono tenuti quattro incontri al ministero, ma quello di domani potrebbe essere un
incontro definitivo. Al tavolo, infatti, sono annunciati i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dei Trasporti, Maurizio Lupi, i rappresentanti delle Regioni Lombardia, Veneto e Sardegna (con l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana), i vertici dell’azienda e nove sigle sindacali. 

E saranno almeno 500 i lavoratori che manifesteranno davanti al Ministero. “Arriveranno da tutte le basi, sono previsti pullman da Milano e Verona – spiega Mirko Idili della Cisl Gallura – e in tanti hanno già acquistato i biglietti dalla Sardegna. L’incontro di domani rappresenta un momento cruciale per l’esito della vertenza, prevarranno le posizioni dell’ad Scaramella o
quelle dei lavoratori? A far pendere l’ago sarà l’atteggiamento che avranno le istituzioni”.

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