Screenscraping, Ryanair vince la causa contro Booking.com

Ryanair Holdings Plc ha accolto con favore i verdetti unanimi della giuria del tribunale distrettuale del Delaware, che si è pronunciata all’unanimità a favore delle affermazioni di Ryanair secondo cui Booking.com aveva violato il Computer Fraud and Abuse Act degli Stati Uniti, causando perdite a Ryanair. La giuria ha anche stabilito che Booking.com lo aveva fatto consapevolmente con ‘l’intento di frodare’ e che Ryanair aveva subito un danno economico a causa dell’attività illegale di screenscraping di Booking.com.

La giuria del tribunale del Delaware ha anche respinto tutti gli appelli di Booking.com contro Ryanair, che includevano richieste di diffamazione, concorrenza sleale e pratiche commerciali ingannevoli. Queste sentenze del tribunale del Delaware dimostrano che Booking.com è stato consapevolmente coinvolto in uno screenscraping illegale del sito web Ryanair.com, con l’intento di frodare Ryanair. Ryanair ha ripetutamente denunciato le pratiche ingannevoli delle OTA pirata come Booking.com, che hanno utilizzato fornitori di software terzi per attività di screenscraping sul sito Web di Ryanair e quindi utilizzare queste informazioni per addebitare ai consumatori tariffe aeree e/o servizi accessori di Ryanair, ma mascherare queste pratiche anti-consumatore effettuando prenotazioni utilizzando false e-mail dei clienti e false carte di pagamento dei clienti.

“Ryanair e i nostri clienti accolgono calorosamente la sentenza unanime della giuria di ieri presso la Corte del Delaware, che si è pronunciata a favore di Ryanair, dimostrando che il gigante dell’industria dei viaggi Booking.com aveva illegalmente fatto attività di attività di screenscraping sul sito web di Ryanair, e lo ha fatto con l’intenzione di frodare sia Ryanair che i consumatori, in violazione del Computer Fraud and Abuse Act degli Stati Uniti. Ci aspettiamo che questa sentenza ponga fine alla pirateria su Internet e ai costi eccessivi perpetrati sia dalle compagnie aeree che da altre compagnie di viaggio e consumatori dall’attività illegale di OTA pirata come Booking.com – ha detto il Group CEO di Ryanair, Michael O’Leary – È inaccettabile che giganti globali, come Booking.com (mkt cap $ 133 miliardi), siano stati coinvolti in queste pratiche illegali e ingannevoli per molti anni con l’intento di frodare sia Ryanair sia i consumatori. Ryanair ha lottato per proteggere i consumatori e garantire che abbiano accesso diretto alle tariffe basse di Ryanair e ai nostri servizi accessori a basso prezzo senza che le OTA, come Booking.com e altri, si inseriscano in questa relazione al fine di sovraccaricare i consumatori ignari che credono di prenotare direttamente con Ryanair, ma in realtà vengono ingannati a prenotare (a prezzi gonfiati) tramite questi pirati OTA come Booking.com.

Accogliamo inoltre con favore il rigetto da parte dei tribunali del Delaware delle controdenunce di Booking.com di essere stati diffamati da Ryanair quando li ha definiti pirati OTA pirata. Speriamo che queste sentenze della Corte del Delaware pongano fine allo screenscraping illegale di siti web di viaggi come Ryanair.com da parte dei pirati OTA e costringano le agenzie per i consumatori in tutto il Regno Unito e in Europa ad agire finalmente per vietare questo screenscraping illegale e l’addebito eccessivo ai consumatori per voli e servizi accessori. Questa sentenza è una grande vittoria per i viaggi aerei a basso costo, ed è una grande vittoria anche per i viaggiatori. Ringraziamo sinceramente la Corte Distrettuale del Delaware e la giuria per la loro sentenza, che giustifica completamente la causa di Ryanair contro Booking.com per conto dei nostri clienti. Chiediamo ora all’amministratore delegato di Booking.com, Glen Fogel, che lui e la sua azienda smettano di fare scraping sul sito web Ryanair.com e smettano di far pagare ai consumatori tariffe aeree gonfiate e servizi accessori, ora che Booking.com è stato riscontrato in violazione del Computer Fraud and Abuse Act degli Stati Uniti”.

Sulla vicenda ci giunge la dichiarazione di Booking.com: “Siamo delusi dalla decisione in questione, con cui non concordiamo. Riteniamo che consentire ai clienti di confrontare le tariffe nel settore dei viaggi promuova la libertà di scelta dei consumatori, e intendiamo presentare ricorso”.

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